Nel mese di Gennaio, grazie
alliniziativa della nostra professoressa di italiano, abbiamo partecipato al
concorso letterario a cura dellassociazione "Italo Calvino". Con noi (3E)
hanno partecipato le classi 5E, 4G, 3F, 3B del nostro liceo, oltre a classi terze, quarte,
quinte di licei e istituti tecnici di Torino. Questo progetto si è sviluppato secondo tre
tappe fondamentali:
Un questionario senzaltro ricco,ma stimolante perché ci ha spinto ad interrogarci sulle nostre abitudini ,sui nostri modi di vita che non avevamo mai preso in considerazione. In fondo chiederci, ad esempio, dove siamo soliti immergerci nella lettura, quali ricordi ci sono rimasti particolarmente impressi di alcuni libri ed ancora fare un rapido conto delle quantità di opere lette dai nostri genitori è stato come tirare una specie di bilancio sulle nostre origini e sul nostro rapporto con la pagina scritta. Quali i risultati ha dato questo questionario? Relativamente alle pratiche di lettura, circa metà dei giovani dichiara di leggere circa 12 libri lanno, 2/3 di preferire il genere horror, fantasy, giallo, 1/3 (soprattutto ragazze) romanzi e letteratura "giovanile - sentimentale"; altro genere molto amato sono i fumetti, pochissimi sono interessati a saggi, guide, manuali. I giovani amano leggere alla sera nella propria camera e durante le vacanze. Lincontro con i libri per la maggior parte è avvenuto negli anni dellinfanzia attraverso la lettura da parte dei genitori e della nonna di libri di fiabe, storie inventate, prima che si addormentassero. Circa la metà degli intervistati dichiara che uno dei due genitori è un lettore accanito, il 38% che sono lettori saltuari e il 12% che non leggono quasi mai. Interessante è notare che gli studenti per un buon 30% ritengono non stimolante il ruolo della scuola nellaiutare a leggere meglio e di più. È, secondo noi, uno spunto di riflessione che trasmette dellistituzione scolastica un immagine non certo positiva. Perché?
È stata questa la parte per noi più "dura": mettere insieme pensiero e parole è una delle attività per noi più complicate,figurarsi se, poi,dobbiamo far ricorso alla fantasia, immaginare situazioni,comporre una storia!. Molti avrebbero voluto anche rinunciare a questa impresa, ma avevano assunto degli impegni e dovevano rispettarli. Si è adottata allora la tecnica di rinviare nellattesa che qualcuno scrivesse il suo racconto, lo facesse leggere ai compagni e offrisse loro una pista. Non abbiamo prodotto certo, grandi lavori, ma lo sforzo è stato notevole ed in fondo abbiamo sperimentato che non era impossibile. Ad alcuni di noi, anche se non sono risultati vincitori, tuttavia hanno avuto il simpatico omaggio di un libro da parte dellassociazione per i loro lavori.
Dobbiamo precisare che ci siamo presentati nellarea della conferenza un po in ritardo, accaldati e frastornati per le complicazioni incontrate allingresso e che, dovendo ripartire nel primo pomeriggio, labbiamo abbandonata un po prima del tempo dovuto per poter visitare la fiera.
Unesperienza in conclusione, positiva e interessante; unico neo: lalto costo del viaggio e il costo di 8.000£ per entrare alla fiera, che ci è parsa poco politicamente funzionale per accostare i giovani ai libri.