Lenigma della struttura nucleare.
Pur dimostrata lesistenza del nucleo, restava il grande enigma: il nucleo come e fatto? Il quadro che i fisici fornivano del nucleo dellatomo piu semplice lidrogeno pareva sensato; ma gli atomi piu pesanti dellidrogeno presentavano una difficolta fondamentale. Latomo dellidrogeno e il piu leggero di tutti e infatti noi prendiamo la sua massa quale unita o piu precisamente, il suo numero di massa e lunita. Al suo nucleo, particolarmente semplice, si diede un nome speciale, il protone. Il protone doveva avere una carica positiva di unita uno, perche si sapeva benissimo che latomo dellidrogeno contiene un elettrone soltanto.
I guai cominciarono subito, con latomo appena piu pesante dellidrogeno, quello dellelio. Si sapeva che questatomo contiene due elettroni: ora se, il peso fosse stato doppio di quello dellidrogeno, le cose sarebbero state semplici, perche cio avrebbe ovviamente significato che il suo nucleo consisteva di due protoni. Incevece, latomo di elio, anziche peso doppio, ha peso quadruplo rispetto a quello dellidrogeno. Il suo numero di massa, in altre parole e quattro: eppure per bilanciare i suoi due elettroni basta una carica nucleare di due unita.
Fig. 4 Massa e carica - cioe' il numero delle particelle nucleari e il numero dei protoni - sono eguali soltanto nell'atomo di idogeno, che ha un protone e un elettrone, ma nessun neutrone. In tutti gli altri elementi la massa e' superiore alla carica, e molto superiore negli atomi pesanti. La figura vuol dare un'idea della variazione di massa, carica e numero di elettroni nei diversi elementi.Ne meglio andavano le cose, come mostra la figura (4), per gli atomi ancor piu pesanti. A somiglianza dellelio, i loro nuclei pesano circa il doppio di quel che dovrebbero pesare se fossero formati semplicemnte di protoni in numero bastevole a bilanciare il numero noto degli elettroni. Coi nuclei pesantissimi la situazione peggiora: per esempio il peso delluranio e circa due volte e mezzo maggiore di quel che dovrebbe essere se il suo nucleo fosse formato di protoni soltanto, cioe 92. Inoltre, in taluni casi, atomi diversi dello stesso elemento avevano differente peso. Cosė U235 e U238 sono chimicamente indistinguibili uranio nelluno e nellaltro caso, con 92 elettroni mentre il loro nuemro di massa differisce di tre unita, 235 il primo, 238 il secondo. Se i nuclei fossero formati di elettroni soltanto, non ci sarebbe modo di spiegare questi isotopi.
Si tento di spegare queste anomalie presupponendo entro il nucleo la presenza degli elettroni. Gli elettroni, di diceva, bilanciavano la carica positiva dei protoni, rendendo possibile quel peso in piu senza aumentare la carica positiva risultante sul nucleo. Dapprima parve che questa possibilita fosse quella buona, giacche avrebbe spiegato non solamente il peso in piu, ma anche lesistenza di isotopi. Ma quando si giunse a conoscere meglio le proprieta fondamentali dei protoni e degli elettroni, si comprese che gli elettroni non potevano risiedere nel minuscolo nucleo. Facile darne la ragione: gli elettroni sono troppo grossi per entrare nel nucleo. Difficile semmai intendere appieno il significato di questa semplice asserzione. Piu avanti, grazie a un drammatico intervento dei neutroni, vedremo che ogni particella possiede anche una qualita donda: cioe, ciascuna particella agisce come unonda, con una lunghezza donda determinata dalla sua velocita (allonda piu corta corrisponde maggiore velocita). Perche un elettrone si trovi "entro" il nucleo, occorre che la sua lunghezza donda sia inferiore alla grandezza del nucleo, e che quindi la sua velocita sia molto alta. Sfortunatamente (per la teoria!) lenergia dellelettrone dovrebbe essere enorme, pari a un potenziale di duecento milioni di volts. Ora, energie di questa grandezza sono impossibili entro un nucleo: constatazione fondamentale che esclude lipotesi secondo la quale gli elettroni sarebbero interni al nucleo.