Introduzione
Per descrivere il moto di un tipico oggetto macroscopico (come una palla
da baseball su un campo da gioco) non abbiamo bisogno di ricorrere a misure di
elevatissima precisione. Per esempio, determinare la coordinata x della palla con
unincertezza Dx= 0,1 mm è di solito sufficiente.
Conoscere la posizione di una palla del diametro di 100 m con unincertezza di 0,1 mm
è quanto basta per ritenerla localizzata. Se possiamo localizzare qualcosa con questo
procedimento, possiamo considerare quel qualcosa come una particella. Questo punto di
vista è alla base del concetto intuitivo di particella.
Nel determinare il moto di una particella classica soggetta a forze note, abbiamo supposto
che le condizioni iniziali possano essere appurate esattamente, cioè che la posizione
iniziale e la velocità iniziale di una particella (o un valore equivalente, come la
quantità di moto iniziale) possano essere misurate con precisione arbitrariamente grande,
e che loperazione di misura abbia un effetto trascurabile sul moto. In tal caso il
moto della particella è determinato con precisione dalla seconda legge di Newton.
Se tentiamo di applicare questo concetto di particella ad un elettrone o ad un fotone,
scopriamo che la situazione non è così chiara.