Albert Einstein sollecita il progetto Manhattan

L’importanza dell’idea di reazione a catena venne colta prima di tutti da Leo Szilard, non appena Niels Bohr, portò negli Stati Uniti, nel 1939, la notizia della teoria della fissione. Szilard era di origine ungherese e, come molti altri scienziati europei, aveva dovuto fuggire dall’Europa per evitare le persecuzioni razziali dei nazisti. Anche in Italia, dove la politica razziale del fascismo fu tardiva e "blanda" rispetto a quella di Hitler, si ebbe una "fuga di cervelli".
Tra gli altri fuggì anche Fermi, che aveva sposato un ebrea e si rifugiò in America. Gli scienziati in fuga dall’Europa, su cui gravava l’ombra del nazismo trovarono rifugio soprattutto negli Stati Uniti, dove si formò una comunità di fisici di grandissimo valore che svolse oltretutto una incisiva funzione di stimolo nei confronti dell’autorità politica di quel Paese affinché sfruttasse le risorse offerte dalla scienza nella guerra contro la Germania.

Szilard fu il primo ad agire, cercando di convincere il governo americano ad organizzare l’impiego bellico della nuova bomba che la scoperta della fissione lasciava intravedere. La notizia che i nazisti avevano improvvisamente vietato l’esportazione di uranio dalle miniere della Cecoslovacchia occupata convinse Szilard che la Germania stava preparandosi a costruire la bomba.
Szilard era, però, nel 1939 uno sconosciuto immigrato senza un lavoro stabile e, per interessare il governo alla sua idea, doveva cercare aiuto. Si rivolse così a colui che era considerato il più grande fisico vivente: Albert Einstein.

Convinto da Szilard della possibilità di una reazione a catena, implicita nel processo di fissione, e delle sue catastrofiche conseguenze, preoccupato enormemente dalla prospettiva della vittoria del nazismo in Europa, Einstein scrisse il 2 agosto 1939 una lettera indirizzata al presidente Roosvelt nella quale lo informava della possibilità di costruire il nuovo tipo di bomba, dei seri sospetti che si avevano circa l’intenzione della Germania di avviare tale costruzione, e lo sollecitava ad avviare al più presto le necessarie ricerche. Va sottolineato che Einstein in seguito assumerà una posizione contraria all’uso di armi atomiche:

"Se avessi saputo che i tedeschi non sarebbero riusciti a costruire la bomba atomica, non avrei mai alzato un dito."

Roosvelt raccolse, se pur con qualche ritardo, la sollecitazione di Einstein, dando disposizioni per l'avvio di un progetto di studio e di realizzazione per la nuova arma. Inizialmente il progetto stentò a decollare, ma con l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, nel dicembre del 1941, il governo americano diede un deciso impulso alle ricerche sull’atomica, e nell’estate del 1942 fu creato un nuovo distretto del Genio, alle dipendenze dell’esercito, con il compito di sviluppare il programma nucleare detto "progetto Manhattan".

 


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la bomba atomica
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